Vai al contenuto

La nuova (vecchia) solfa: carcere e proibizione

Dopo un’intera legislatura a dire che “queste non sono priorità degli italiani” in riferimento a qualsiasi timido possibile ampliamento delle libertà individuali, l’appena insediato Governo Meloni come priorità si è dato, nei fatti e non solo nella retorica, il restringimento delle libertà personali.

Tra i primi atti del Governo, la priorità è stata quella di punire con 6 anni di carcere chiunque invada “terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico”.

Per capirci, vorrei sommessamente ricordare che la manifestazione indetta da Meglio Legale due anni fa a Montecitorio, quella che mi vide portare una pianta di cannabis in Parlamento, fu ritenuta una manifestazione pericolosa per l’ordine pubblico, tanto che io fui denunciato per violazione dell’articolo 650 del codice penale. Se all’epoca fosse stato in vigore un decreto di questo tipo, tutti i partecipanti a quella manifestazione, non solo io, sarebbero stati arrestati.

Mentre a sproposito si parla di rave (segnalo una bella eccezione nelle parole di Cosmo ascoltabili dalla pagina Instagram FattiSegreti) e si affida alla norma penale e al carcere il controllo di fenomeni sociali nemmeno così tanto complessi, in sottofondo vi è un mondo, quello degli istituti penitenziari, tanto sconosciuto quanto abbandonato a sè stesso. Lo dicono i numeri dei suicidi: da gennaio a oggi se ne contano già 66 a cui si sommano altre 60 morti per cause diverse, alcune ancora da accertare.

Sul punto il Ministro della Giustizia Nordio rassicura sul suo impegno alzando il vessillo del garantismo italico. All’Università Roma Tre, nelle stesse ore in cui il suo stesso Governo emanava norme carcerocentrice, Nordio diceva: “La certezza della pena, che è uno dei caposaldi del garantismo, prevede che la condanna debba essere eseguita, ma questo non significa solo carcere e soprattutto non significa carcere crudele e inumano. Sarebbe contro la Costituzione, contro i principi cristiani e sarebbe anche contro l’utilità perché un detenuto deve essere aiutato nel suo recupero. Oggi ci sono molte opzioni che possono aiutare questo percorso rieducativo, introducendo lo sport, potenziando il lavoro. Rendendo cioè il carcere, che è un male necessario, più umano“.

Più che l’Università, dovrebbe convincere di tutto ciò i suoi stessi colleghi di Governo.

ESTRAZIONE DEI SEMI IN REGALO

Questa sera, 7 novembre, alle 19.00 ci vediamo in live per scoprire i fortunati 12 vincitori a cui spedirò i semi della Herbies Seeds!

NOVITÀ SU YOUTUBE e INSTAGRAM

Dal lunedì al venerdì rispondo alle tue domande attraverso gli Shorts e i Reels. Non perderteli e fammi sapere che ne pensi di questo nuovo format!

INTERVISTE

Questa settimana ho rilasciato un po’ di interviste. Trascuro qui quelle sui cartacei per segnalarti qualche articolo online:

👉 su RadioGold si dà notizia di una mia partecipazione ad un incontro sulla cannabis – Cellula Coscioni contro il proibizionismo: “Basta demonizzarla, sì a corretta informazione”
👉 su Luce trovi una mia intervista – Eutanasia, suicidio assistito, fine vita: qual è lo stato attuale delle cose in Italia
👉 su MeridioNews ho parlato di testamento biologico – Comuni siciliani in ritardo: «Mancano campagne di informazione per cittadini e dipendenti»
👉 su Radio Radicale sono intervenuto per spiegare cos’è, come si fa e quali sono oggi le problematiche connesse al Testamento Biologico – Trasmissione “Il Maratoneta”

Matteo Mainardi

P.S. Questo blog è supportato da Herbies Seeds. Approfitta dello sconto sul loro sito con il codice MATTEO5

Herbies Seeds