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Luca (e la cannabis light) a processo

Dopo tre anni d’attesa, 650 kg di canapa e 19 litri di olio sequestrati e distrutti, oltre 7000 pagine d’indagine, centinaia di intercettazioni e la minaccia di 6 anni di reclusione, è iniziato a Parma il “processo-pilota” contro la cannabis light.

Il processo vede Luca Marola come principale imputato, ma la sentenza che ne uscirà toccherà migliaia di attività commerciali e agricole italiane oltre ai 12.000 posti di lavoro oggi impiegati nella filiera della canapa.

Nelle parole della procura di Parma, con l’indagine Easyjoint, “Marola è la macchina del consenso sulla cannabis light, capace di propagare l’equivoco sulla liceità di un prodotto che lecito certamente non è, capace di influenzare l’opinione pubblica, i media, la politica, le istituzioni e la magistratura associata”.

Parole, quella delle Procura, che sembrano più adatte ad un processo contro un oppositore politico che ad un imprenditore che ha avuto la capacità di aprire in Italia (e a cascata in Europa) il mercato del CBD.

Per sostenere le spese processuali che Luca è chiamato ad affrontare, è in corso qui una raccolta fondi.

Grazie a Radio Radicale è possibile ascoltare la prima udienza del processo.

APPUNTAMENTI

Questo fine settimana sarò in Sardegna per due appuntamenti aperti a tutti.

👉 Sabato 19 a Cagliari sarò a un dibattito sulla cannabis terapeutica e la legalizzazione insieme alla dott. Cristina Porcu, farmacista galenista, e a Raffaele Angius, giornalista di Irpimedia e Wired. Appuntamento al “Babeuf” in Via Giardini 147/A alle ore 11.00.

👉 Domenica 20 sarò invece a Calasetta (SU) nella sala consiliare per un appuntamento informativo sul Testamento Biologico. L’appuntamento è alle ore 17.00.

Matteo Mainardi

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