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Storture antidemocratiche in un sistema democratico

Poco meno di 200 anni fa, a un anno dal suo ritorno in Inghilterra, Charles Darwin torna sulla Cordigliera delle Ande e di fronte a quel paesaggio che appena qualche anno prima lo aveva incantato, scrive sul suo diario: “l’abitudine cancella il sentimento del sublime”. Un appunto che possiamo estendere ben al di là delle emozioni che ci restituisce la vista di un paesaggio.

Penso all’abitudine alla democrazia. Siamo così avvezzi al nostro sistema di poteri, libertà, diritti e doveri, da perderci “il sentimento del sublime” che l’idea e la pratica della democrazia suscitò ad esempio nelle madri delle nostre nonne che solamente 76 anni fa per la prima volta poterono votare. Oppure “il sentimento del sublime” che ancora oggi la democrazia suscita a Mosca, così come a Taiwan o a Kabul.

Se vivessi in Russia, in Cina o in Afghanistan, nello scrivere ciò che stai leggendo verrei arrestato al solo premere “invia newsletter”. Eppure l’abitudine alle nostre libertà -tra cui quella di manifestare, di disobbedire alla legge aspettandosi un giusto processo, di esprimere pubblicamente il dissenso e di fare pubblica ironia sul potente di turno- cancella la meraviglia e la straordinarietà dei sistemi democratici.

Certo, la democrazia non è completa e ha le sue ombre. Negli ultimi 12 mesi è bastato un Giuliano Amato per impedire a noi cittadini di scegliere tramite Referendum la parziale legalizzazione di eutanasia e cannabis. Sugli stessi temi, per quasi un decennio, i partiti hanno ignorato due proposte di legge di iniziativa popolare, nonostante queste siano tutelate dalla Costituzione.
Anche al solo guardare alle prossime elezioni vediamo le problematiche della nostra democrazia: alla tornata elettorale del 25 settembre parteciperanno solo i soliti noti a causa di cavilli legali -studiati ad hoc dalla partitocrazia nostrana- che permettono solo a chi era già in Parlamento di presentarsi come lista alle prossime elezioni. Per tutti gli altri è stato necessario raccogliere firme con lo scotto di non potersi alleare ai “big”, condizione quasi necessaria per poter fare eletti in un sistema al 40% uninominale.

Storture antidemocratiche in un sistema democratico. Ossimoro che, in vista delle elezioni del 25 settembre, ci può far dire: “Io mi astengo. Sono tutti uguali. Questa è una finta democrazia”.

Permettetemi di dire che non sono d’accordo principalmente per due ragioni.
La prima ragione è che se tu ti astieni a nessuno frega niente. Decideranno altri e ti ritroverai per i prossimi 5 anni a lamentarti di politiche che non hai contribuito ad indirizzare. Certo, nei tg e nelle dichiarazioni pubbliche tutti metteranno in evidenza il numero degli astenuti, i sondaggisti analizzeranno la “disillusione democratica” e i politici diranno che sono necessarie misure urgenti per riavvicinare i cittadini alla politica, ma possiamo stare tranquilli nell’affermare già da ora che oltre a quelle parole nulla succederà. Dell’astensione si riparlerà solo in vista delle elezioni successive.
La seconda ragione di disaccordo è che non è vero che sono tutti uguali. Su YouTube sto pubblicando le voci dei parlamentari in Aula, quando a giugno -prima della crisi di Governo- si stava iniziando la discussione sulla legalizzazione dell’autocoltivazione di 4 piante di cannabis. Se ascoltate Ciro Maschio di Fratelli d’Italia e Walter Verini del Partito Democratico -entrambi in quella discussione parlavano a nome del proprio partito- vi potete accorgere della distanza abissale tra le impostazioni. Da una parte qualcuno che ci vorrebbe tutti in carcere, dall’altra qualcuno che ci vorrebbe tutti liberi e responsabili delle nostre scelte individuali.

Per concludere e tornare al buon vecchio -in realtà giovanissimo all’epoca del suo viaggio- Charles Darwin, non facciamoci scippare “il sentimento del sublime” dall’abitudine. Cerchiamo di non sprecare il ruolo che tutti noi possiamo avere il prossimo 25 settembre.

PROSSIME USCITE SU YOUTUBE

Dopo i video sulla posizione sulla cannabis di Fratelli d’Italia e Partito Democratico, usciranno i video sulle posizioni di Lega (03/09), Movimento 5 Stelle (10/09), Forza Italia (14/09) e Più Europa (17/09).

CARCERE

Sono già 57 i suicidi in carcere quest’anno, quanti tutti quelli avvenuti nell’intero 2021. 14 solo ad agosto. Più di 1 ogni due giorni. In proporzione, 20 volte più di quelli che avvengono fuori dalle mura carcerarie. L’Associazione Antigone continua a chiedere al Governo di liberalizzare le telefonate. L’affetto e la voce di un familiare, in un momento di sconforto, possono salvare una vita.